CAMBIO DI OBIETTIVI E DI GESTIONE DELLE RISORSE UMANE DEL PNRR GIUSTIZIA – del dottor Francesco Pizzigallo

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1) Gli obiettivi del PNRR Giustizia in termini di disposition time civile e penale e arretrato civile; 2) Step del 1° e 2° semestre 2022; 3) Risorse umane a disposizione in termini di addetti upp e di supporto alla cancelleria e modifica degli obiettivi del PNRR; 4) Supporto al magistrato nelle verifiche preliminari dell’art.171 bis cpc

Gli obiettivi del PNRR Giustizia in termini di disposition time civile e penale e arretrato civile

A distanza di 18 mesi dalla presa di servizio dei primi addetti all’ufficio del processo è tempo ormai di esprimersi sul raggiungimento o meno degli obiettivi concordati con l’Unione Europea. La Commissione Europea ha chiesto all’Italia al 30 giugno 2026 un obiettivo di diminuzione del 40% del disposition time a livello nazionale per i 3 gradi di giudizio civile e del 25 % per i gradi del giudizio penale rispetto al 2019. Inoltre l’abbattimento dell’arretrato civile, ai sensi della legge Pinto, del 65% per il Tribunale, del 55% per la Corte di appello a fine 2024 e del 90% per entrambi i gradi di giudizio al 30 giugno 2026, sempre partendo dal riferimento temporale del 2019.

Per il disposition time nel 2019 la somma dei tre gradi di giudizio del civile era di 2512 giorni (556 per il Tribunale, 654 per la Corte d’appello e 1302 per la Corte di Cassazione) che ridotti del 40% comportano un obiettivo di 1507 giorni da raggiungere a fine giugno 2026; scadenza rispetto alla quale il procedimento nei tre gradi del penale deve passare da un totale di 1393 giorni (392 Tribunale, 835 Corte d’appello e 166 Corte di Cassazione) con la riduzione del 25% a 1045 giorni.
Per l’arretrato civile oltre alla stessa baseline, il 2019, e al medesimo target del 30 giugno 2026 del meno 90%, è previsto un obiettivo intermedio. Ossia dai 337740 provvedimenti ultra-triennali del 2019 pendenti in Tribunale si deve passare ai 118209 di fine 2024 e quindi ai 33774 di fine giugno del 2026, mentre in Corte d’appello, in parallelo, dai 98371 ultra-biennali del 2019 ai 44267 del 31 dicembre 2024 e infine ai 9837 del 30 giugno 2026. Un obiettivo, quest’ultimo, particolarmente ambizioso.

2) Step del 1° e 2° semestre 2022;

A che punto siamo? Il primo monitoraggio sul Pnrr è riferito al primo semestre 2022 in cui gli addetti upp avevano preso servizio da poco più di quattro mesi. I dati forniti dal sito del Ministero confermano il trend del calo di arretrato civile e disposition time. Per l’arretrato la diminuzione in Tribunale è del 6,7 %, mentre in Corte d’appello del 24,1%. Per il disposition time nel civile il calo è del 18,4%, mentre nel penale è del 13,9%. Già a fine aprile di quest’anno dal monitoraggio del secondo semestre 2022 è emerso che la durata dei processi (disposition time) era in calo rispetto ai valori del 2019 dell’11,8% nel settore civile e del 10% nel settore penale, mentre per lo smaltimento dell’arretrato del settore civile la variazione era del -9,3% in Tribunale e -28,3 % in Corte d’Appello.

3) Risorse umane a disposizione in termini di addetti upp e personale di supporto alla cancelleria e modifica degli obiettivi del PNRR

Nonostante questi buoni risultati la fine della speranza del raggiungimento degli obiettivi ha preso forma a inizio agosto quando il ministro Fitto, di fronte ai dati statistici  di 95 Tribunali che hanno ridotto lo stock di arretrato del 28 % negli ultimi tre anni mentre per altri 45 è aumentato, ha detto alla Camera che “Il nostro obiettivo oggi è di porre alla Commissione Europea in sede di revisione queste criticità e condividere  in via preventiva questo lavoro per evitare di mantenere un target previsto negli anni precedenti che sicuramente, molto probabilmente, non potrà per ragioni oggettive essere raggiunto”.  A Cernobbio lo stesso ministro Nordio il 3 settembre ha affermato che “L’unico settore in cui siamo un po’ in ritardo per quanto concerne l’adeguamento alle direttive del PNRR riguarda lo smaltimento dell’arretrato. Non voglio fare polemica con chi ha concordato questa specie di contratto, ma pensare di eliminare il 90% degli arretrati delle cause civili è una sorta di Alice nel paese delle meraviglie. Ce la metteremo tutta e cercheremo di convincere l’Europa che la nostra è una direzione irreversibile che sta producendo i primi risultati”.

Questa perdita di speranza ha evidentemente pervaso anche gli addetti upp che secondo i dati del Ministero al 31 luglio 2023 risultano in servizio in numero di 6099, ancora in calo rispetto ai 6785 in servizio da fonti ufficiali di fine marzo del Ministero, e prima delle prese di servizio del 7 e 28 settembre di 132 unità (74+35+23) dagli ultimi tre scorrimenti. Il trend è invece contrario per i 5410 triennali previsti di supporto alle cancellerie, che nello stesso periodo di fine marzo prestavano servizio in 3131, ma al 31 luglio 2023 sono saliti a 3385.

Per ovviare alle dimissioni di addetti upp per accedere a  posti in altre amministrazioni con contratti a tempo indeterminato, non potendo evidentemente proporre una stabilizzazione anticipata, il ministro Fitto ha portato a Bruxelles nella prima settimana di settembre, oltre alla proposta di rivedere i target, la richiesta di proroga al 30 giugno 2026 del primo scaglione in modo da non perdere un patrimonio professionale di formazione che un ricambio integrale con il secondo scaglione, previsto a giugno 2024, comporterebbe sicuramente. In tal modo secondo i progetti ministeriali il concorso per il secondo scaglione andrà a coprire le vacanze di personale e allo stesso tempo a creare una nuova graduatoria cui attingere, essendo l’attuale quasi esaurita. Dopo il primo incontro del 4 settembre il ministro Fitto si è detto ottimista. Spetterà alla Commissione europea valutare il nuovo piano questo mese e presentare una proposta di decisione esecutiva su cui il Consiglio avrà tempo di decidere entro quattro settimane. La questione è cruciale perché “Eccetto l’anticipo di risorse per l’avvio dei piani nazionali, i successivi esborsi del RFF sono effettuati in base al raggiungimento dei M&T concordati ex ante e temporalmente scadenzati” (fonte www.italiadomani.gov.it). Non escluderei che possa venire stralciato il target intermedio sull’arretrato civile.

Per questo non sono da escludere ulteriori interventi per ottimizzare la macchina della giustizia. Dal mondo della mediazione è giunta la proposta di estendere all’intero ambito civile, fatti salvi i diritti non disponibili, l’obbligatorietà dell’esperimento del tentativo di mediazione obbligatoria in funzione deflattiva.

4) Supporto al magistrato nelle verifiche preliminari dell’art.171 bis cpc

Oltre che sul raggiungimento degli obiettivi sarebbe utile verificare anche l’attuazione sul campo civile e penale delle mansioni degli addetti upp. Con la riforma Cartabia a questa figura è stata attribuito anche il supporto al magistrato per le verifiche preliminari ex art. 171 bis c.p.c. nonché nei procedimenti contemplati dall’art. 348 bis c.p.c. (come previsto dall’art.5 d.lgs n.151 del 10.10 2022). Proprie su questo aspetto da una consultazione social, che non ha caratteri di scientificità anche per i numeri limitati di partecipazione, ma può comunque essere indicativa, è emerso una pressoché equivalenza fra chi è realmente impegnato e chi non lo è.

Certamente sono rimasti in servizio gli addetti upp più motivati o che sono ancora in attesa di uno scorrimento di graduatoria da altri concorsi, sui quali al netto del maggiore o minore supporto professionale fornito, gli uffici giudiziari, magistrati in primis, fanno ormai affidamento nell’organizzazione del lavoro. A questi giovani e meno giovani nuovi funzionari dell’ufficio per il processo la proroga al 30 giugno 2026, che nell’ultimo dell’articolo del maggio scorso avevo indicato come unica soluzione percorribile, potrà dare maggiore serenità. In attesa di una stabilizzazione che, in presenza di risorse UE fino al 30 giugno 2026, potrà realizzarsi molto probabilmente solo dopo quella data e in numeri tutti da definire, considerando le legittime aspirazioni delle altre risorse del PNRR e le ultime dichiarazioni del sottosegretario Delmastro “giungere alla stabilizzazione di una parte significativa degli addetti (all’ufficio per il processo)” e del ministro Nordio “convertire in un arco di tempo ragionevole le assunzioni a tempo determinato in assunzioni a tempo indeterminato degli addetti all’ufficio per il processo …con la stabilizzazione compatibilmente con le risorse finanziarie”.

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