NELL’INFERNO DELLA GUERRA QUALE MEDIAZIONE – DELL’AVVOCATO ANNALISA FOTI

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Se la mente provasse a soffermarsi su quanto sta accadendo sembrerebbe di assistere al più atroce film di tutti i tempi, eppure questa è la realtà, mentre abbiamo il privilegio di continuare a vivere le nostre vite. Una donna scappata dalla guerra diceva di aver incontrato la felicità in una doccia calda dopo settimane ed un’altra di aver rivisto la luce del sole, a seguito di un lungo isolamento sotto terra in condizioni disumane, non avendo cibo, né acqua, se non quella dei caloriferi, presto esauritasi e non sapendo se mai avrebbe potuto riabbracciare i propri cari. Questa guerra lascerà orfani tutti i figli superstiti, vedove le donne, fratelli spogliati di dignità, corpi violati, infanzie cancellate, nel ricordo degli spari, del rumore assordante delle bombe, dei missili che annientano nel profondo, colpendo e scuotendo le coscienze di ognuno. L’unica speranza diventa abbandonare la propria terra, che improvvisamente non esiste più, se non sotto forma di macerie, per iniziare un cammino che ha come unica compagna di viaggio la paura, attraverso campi sterminati innaffiati di solo sangue, corpi che non hanno né nome né sepoltura, se in fosse comuni, gettati via peggio dell’immondizia. Non è il mondo che vogliamo, ma è quello che abbiamo ora, non lontano da noi. Si sente utilizzare da più parti la parola “mediazione”, mi sono chiesta se non fosse la nostra mediazione, quella nella quale crediamo, con la quale ci siamo formati, quella che ci ha fatti incontrare, che ha riunito molte vite, che ha placato lontani rancori. Anche nell’orrore della guerra si ricerca una soluzione condivisa che vada oltre la distruzione, che crei uno spazio di ascolto reciproco, che consenta di mettersi nei panni nell’altro per far emergere il reale bisogno di ognuno. All’esito di questa guerra nessuno potrà dirsi vincitore; l’umanità intera avrà perso su ogni fronte. L’unica arma della quale disponiamo è proprio quella della mediazione. Non smettiamo dunque di diffondere messaggi di pace, ovunque e sempre, non solo durante la guerra.

“Il giorno in cui il potere dell’Amore supererà l’amore per il potere allora il mondo conoscerà la pace” cit. M. Gandhi

 

 

 

 

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