Mediazione, compromesso e ascolto – dell’avvocato Elena Gorini

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Mediazione e compromesso sono ingredienti onnipresenti nella vita quotidiana.
Normalmente si pensa al compromesso come al risultato di una mediazione svoltasi tra persone con posizioni iniziali divergenti: se la mediazione riesce, sorge il compromesso; al contrario, se la mediazione fallisce, da essa non discende il compromesso.
Ma la mediazione non è solo questo.
Un altro modo di vedere la mediazione è quello di delinearla in termini teorici e applicarla alla pratica quotidiana valorizzando la sua componente più intima: l’ascolto.
Attraverso l’ascolto, la persona si sente accolta, ascoltata (non giudicata), compresa (non approvata o disapprovata).
In questo senso la mediazione restituisce ai confliggenti ciò che il conflitto toglie: l’ascolto, l’accoglienza.
Perchè la mediazione non si connota solo di risvolti conciliativi, ma è rivolta anche a coloro che, protagonisti di un conflitto, non si sentono riconosciuti e compresi dalla controparte.
Nell’alveo della mediazione le parti si sentono ascoltate e riconosciute come esseri umani, non solo come parti del conflitto.

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